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CUS PALERMO

CALCIO ECCELLENZA A: Rabbia Cus Palermo il pari Castelbuono arriva al 95 ma i minuti di recupero sono quattro

Gara strana quella di Via Altofonte tra Cus Palermo e Castelbuono. La formazione di Marco Aprile gioca una grande gara, a testa alta contro una tra le migliori compagini del girone A di Eccellenza. Eppure, a sette giorni dai fatti di Favara, la cronaca odierna termina con un episodio che nessuno tra i presenti è riuscito a spiegare.

 

Iniziamo da un primo tempo che vede il Cus palesemente in giornata. Grande mole di azioni da gol, col Castelbuono che solo nella prima frazione riuscirà a rendersi pericoloso un paio di volte, da fuori. Ci provano Clemente dal limite ed Alletto sugli sviluppi di un corner, ma il parziale non si sblocca. Nella ripresa gli ospiti non impensieriscono mai Lo Nigro, tanto è vero che nella sintesi del match curata dalla Cus Palermo Tv, non sarà possibile registrare alcuna azione targata Castelbuono, fatta eccezione per l’epilogo. Il Cus se ha qualcosa da rimproversari è la mancanza di concretezza in avanti. Prima del vantaggio, infatti, Picone  in due occasioni manca il gol a pochi metri dalla porta. Alletto di testa manda alto da due metri. Il gol è nell’aria ed arriva al minuto 68, ancora con Clemente che dà seguito all’ottimo momento di forma e trasforma in rete lo splendido cross dell’ottimo Serio. Il match non cambia dopo il vantaggio, il Castelbuono alza il baricentro, manda palloni alti in avanti, ma Lo Nigro non è mai chiamato alla parata. Nei minuti finali accade qualcosa che non è semplice spiegare.
Il direttore di gara assegna 4 minuti di recupero. Come da regolamento, fatta eccezione per un calcio di rigore, l’arbitro è tenuto a decretare la fine dell’incontro al termine della durata del recupero, a meno che durante tale durata non si verifichino episodi imprevisti o sostituzioni, ma anche in quel caso un prolungamento deve essere palesato a squadre e pubblico. Cosa che non è accaduta. I minuti, quindi, sono e restano 4. E’ il 94′, il Cus regge e non corre pericoli, il cronometro, però, continua a scorrere. Al minuto 95, ben uno oltre i 4 ufficializzati, c’è un contrasto davanti la panchina giallorossonera, Picone va in pressione sull’avversario, per l’arbitro è fallo. Al di là del fatto che il calcio di punizione ci sia o meno, una gara giunta al 95 e 15-20 secondi, oltre un minuto dopo un recupero annunciato di 4, al fischio relativo al fallo, da regolamento, sarebbe terminata. Anzi, ampiamente conclusa. Fatto sta che la punizione viene fatta battere, palla al centro, serie di mancati interventi, sul secondo palo arriva Città, che scaraventa in rete.
Ciò che è doveroso sottolineare è che, dopo tutti gli episodi di questi mesi, a soli sette giorni dai fatti di Favara che hanno fatto storcere il naso a molti tra gli addetti ai lavori, dopo la voce alzata dalla sezione Calcio di Via Altofonte, è da registrare un fatto: risulta inutile e controproducente sottolineare alcuni tra i gravi problemi del nostro calcio. Infatti, nonostante tutto, continuiamo a subire ingiustizie dovute all’incompetenza.

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